Arrivi e (ri)Partenze

Casa Santèl, uno degli ultimi progetti inaugurati da FM Impresa Sociale, non è solo una casa vacanze per gruppi ubicata a Fai della Paganella: è un luogo fuori dal tempo, dove si intrecciano natura, cura ed energie. Ed è stata anche una casa vera, rifugio e punto di partenza per chi ha avuto bisogno di rimettere insieme i pezzi della propria storia.

Negli ultimi due anni, infatti, è stata un nuovo inizio per due persone impegnate in percorsi di uscita dal carcere, grazie alla preziosa collaborazione con APAS, associazione che in Trentino si occupa di supportare i detenuti, le persone dimesse dagli istituti di pena e le loro famiglie. Presso la nostra struttura di Fai, queste due persone hanno trovato un posto di lavoro. Per entrambe, il primo dopo gli anni di detenzione.

Due storie diverse, due cammini paralleli, entrambi profondamente umani.

Uno dei due era un ex detenuto. Una persona per cui la vita non è mai stata facile e che ha vissuto molti anni senza una fissa dimora. “Essere arrestato è stata la mia fortuna” – ci ha detto un giorno – “perché finalmente qualcuno mi ha visto”.


L’altro era in affidamento diretto dal carcere, un ragazzo più giovane, che siamo andati a conoscere direttamente a Spini e che ha finito di scontare la pena con noi, grazie a una stretta collaborazione con UEPE e i Carabinieri.

Due uomini con vissuti complessi, segnati da errori e fragilità, ma anche da una forte volontà di ricominciare e dimostrare che non erano ciò che avevano fatto.

A Casa Santèl hanno trovato un posto dove respirare, riscoprirsi nel rapporto con le altre persone, e – con discrezione e rispetto – ricostruire fiducia, prima di tutto in sé stessi. Il cammino non è stato sempre facile: le fatiche, i momenti di scoraggiamento, le prove da affrontare (e anche le cadute) non sono mancate. Ma grazie al sostegno di Marco e al tutoraggio costante di Famiglia Materna e delle operatrici di APAS, passo dopo passo, entrambi hanno trovato una nuova direzione.

Uno ha concluso la sua pena e ha iniziato una nuova vita in un’altra provincia, lavorando sempre nel campo della ristorazione; l’altro ha finalmente ottenuto i documenti e, con essi, la possibilità concreta di essere riconosciuto e di scegliere per sé. Oggi ha un lavoro a tempo indeterminato nel verde, passione che ha scoperto proprio a Fai: sta aspettando – finalmente – di ottenere il passaporto per poter volare a trovare la sua famiglia, dopo tantissimi anni di impossibilità di movimento.

Oggi entrambi hanno un’occupazione stabile, vivono in autonomia e sono parte attiva della società.

Hanno pagato ciò che dovevano e oggi guardano al futuro come persone libere e responsabili.

Per noi, questo progetto sperimentale è stato intenso, complesso ed emozionante. Un lavoro fatto di presenza, fiducia, pazienza. Perché crediamo che ogni persona meriti di potersi giocare una seconda possibilità, e che certi luoghi – come Casa Santèl, con il suo silenzio e i suoi boschi – possano essere il terreno fertile in cui farla sbocciare.

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