…Possiamo venirvi a trovare?

In un corridoio affollato di un convegno, durante la pausa caffè, un piccolo gruppo di docenti ci si avvicina quasi timidamente. «Sei de La Vela? Possiamo venirvi a trovare? Abbiamo bisogno di capire meglio la vostra esperienza… magari anche copiarla.»
Ridiamo insieme, ma quella frase ci resta dentro. Non per lusinga, sappiamo bene quanto siamo imperfetti e in cammino, ma perché racconta un bisogno profondo: in tempi di cambiamenti rapidi e spesso disorientanti, le scuole cercano strade nuove, concrete, umane.

È esattamente qui che nasce il nostro modo di fare scuola. Partiamo da ciò che non tramonta: la tradizione educativa che, nel 1986, ha fatto nascere una scuola con sei bambini e un grande desiderio: partire da un’esperienza di fede e fare scuola.

Oggi gli alunni sono 256 e quella tradizione la intrecciamo con l’innovazione, non quella fatta di tecnologie fine a sé stesse, bensì di competenze: dei docenti, degli studenti, della comunità.

Per questo lavoriamo con esperti del pensiero creativo come Alessandro Garofalo, per formare gli insegnanti sulle non cognitive skills — creatività, resilienza, collaborazione, pensiero critico — le competenze che servono davvero in un’epoca che cambia più veloce dei programmi.

Negli ultimi anni questa scelta ha iniziato a prendere forma in modi che non avevamo previsto. La scuola ha vinto sei bandi europei sull’innovazione, risorse che ci permetteranno di potenziare laboratori, metodi e proposte. In tre mesi sono accadute cose belle che raccontano la professionalità dei docenti di questa scuola: il nostro approccio è stato selezionato dal Festival Nazionale dell’Innovazione Scolastica di Valdobbiadene tra le esperienze più innovative italiane per l’uso originale della tecnologia creativa al servizio delle competenze non cognitive. Abbiamo ospitato una delegazione internazionale di professori universitari, siamo stati invitati al Convegno Erickson di Rimini, tra gli eventi più prestigiosi in Italia con migliaia di visitatori, e il nostro lavoro è stato raccontato in una recente pubblicazione scientifica.

Nei profili social della scuola ci sono i dettagli, ma non lo diciamo per vantarci. Lo raccontiamo perché, messi uno accanto all’altro, questi riconoscimenti confermano che il cammino iniziato da una piccola scuola paritaria di sei bambini sta diventando, grazie ai tanti che ne custodiscono il cuore, un’esperienza che dialoga con il mondo della ricerca e della formazione nazionale.

E forse è proprio per questo che, nei corridoi dei convegni, qualcuno continua a fermarci chiedendo: «Possiamo venirvi a trovare?».
La risposta è sempre la stessa: sì, certo. Perché crescere, in fondo, è una strada che si percorre insieme.

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